GASTRONOMIA SANREMESE – BRICIOLE DI UNA PRELIBATA VERITA’

La cucina ligure in generale, ed in particolare quella di Ponente,  vivono di una precisa caratteristica: nessun alimento ha il sopravvento su di un altro. Ogni piatto è capace di sorprendere, di appassionare sempre e chiunque; ogni valle parallela alla costa sembra avere una sua dimensione culinaria specifica e la scelta di un itinerario gastronomico è cosa semplicissima. Ma come scegliere tra tante opportunità enogastronomiche?

Sanremo Promotion vuole darvi una mano e nei prossimi numeri troverete di volta in volta una piccola ma completa guida gastronomica di sicuro valore ed interesse.

Partiamo allora da Sanremo, dove il mare cede in fretta il passo alla campagna. Iniziamo allora la nostra avventura a tavola proprio con le specialità di mare. Ecco lo stoccafisso brandacujun, un piatto patriottico per Sanremo: è un delicato insieme di stoccafisso, patate e condimenti. La sua origine è nella “brandade” (sminuzzamento) di stoccafisso provenzale. Già a fine Ottocento si importavano quintali di questo pesce nell’area sanremese, attraverso un passaggio nei porti francesi. Non mancano i riferimenti alla cucina francese: la ratatuia di verdure accompagna i piatti di pesce. Altro tipico piatto di mare è il ciuppin: una zuppetta di pesce alla maniera dei pescatori, ricca di tutto quello che la pesca locale può offrire.

Il coniglio alla sanremasca riporta invece alla mente l’entroterra, mentre una zuppa di cipolle può riportare ad una relazione con le minestre saporite della vicina tradizione francese. E se qualcuno proprio non ha tempo, può andare bene anche uno snack veloce, ma che sia fatto come una volta: una porzione di farinata (fatta con la farina di ceci) o la saporita sardenaira …  e non chiamatela pizza! Può anche assomigliarle, ma ha una storia tutta sua. E’ una focaccia morbida e alta, dal bordo croccante, coperta di salsa di pomodoro e condimento: un tempo c’erano le sarde a completarla, oggi ci sono le acciughe. Una volta poi quando il pomodoro non era ancora arrivato dalle Americhe, sulla pasta compariva il saporito machettu cioè la pasta d’acciughe. Per gli appassionati di vino, è d’obbligo un bianco locale, magari un buon Vermentino, ma per accompagnare i piatti più saporiti forse è meglio il Rossese di Dolceacqua.

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